In significato della Pasqua secondo l’Ordine Ammonio, come liberazione dal legame di sangue attraverso l’amore.
Cosa ci tiene legati al sangue? Cioè nell’anima, nel corpo. Ci siamo mai chiesto cosa ci tiene? L’amore dei parenti, l’amore dei figli, per i figli l’amore per le mogli, per i mariti, per i partner…
per tutta la discendenza. Il problema è liberarsi di questo. Non è che dall’oggi al domani io me ne posso liberare, perché gli affetti sono affetti. Non per niente il termine affetto, indica una caduta, una debolezza. Ci sono due modi di amore. C’è l’amore dell’ego, o come viene detto in Alchimia « del Re Volgare », del Re Tiranno, e c’è l’amore superiore, la capacità di unirsi completamente alla persona tanto da sentire che sei tu, l’amore pasquale deve essere quello, Cristo muore perchè ama tutti.
Si ama quando si è uno. Ti amo e siccome ti amo, ti do tutto quello che io posso darti prima ancora che tu possa neanche pensarlo. Ho sempre detto questo del vero amore, prima che tu lo pensi io te lo do. Sto talmente attento ai tuoi bisogni, talmente presente che non c’è bisogno neanche che li dici. L’amore è quando non c’è ego tra due, quando tu sei come una cera fusa, in uno stato liquido. Purtroppo l’amore fa soffrire, l’amore vero, perché non consideri l’altro come te stesso. Chi ama veramente, e la Pasqua dovrebbe essere questo, arriva subito in alto, non c’è bisogno
neanche di elucubrazione mentale, di tutto ciò che la via speculativa del massone o del filosofo…della pratica…se ami veramente, ma veramente, tu arrivi in un attimo, perché si è assorbito. Il problema è che invece quando ami tu vuoi percepire piacere, cioè tu ami Dio, ami il tuo partner, la partner per percepire piacere, per avere felicità, questo è lo sbaglio, mentre invece bisogna sciogliersi e con la Pasqua devi scioglierti, devi scomparire, non ci sei più. Ecco il sacrificio Pasquale, è solo l’ego che ha paura di morire.
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